Breve
scena che c’entra niente con il resto del numero ma che va letta ugualmente
poiché potrebbe riguardare qualcosa che accadrà in futuro e che avrà una
discreta rilevanza sulla serie. O forse no.
Da
qualche parte nella galassia. Una piccola astronave sta viaggiando nello spazio
portando con sé due Kallusiani. Uno dei due, Agor, sta osservando a occhi
spalancati qualcosa (o qualcuno) che sta per incrociare il loro mezzo.
-Egos,
vedi anche tu quello che vedo io?
-Credo
di sì, Agor.
-Pensavo
di essermi sbagliato, ma mano a mano che si avvicina sembra essere proprio
quello che mi sembrava di aver visto.
-Hai
sempre avuto un’ottima vista, Agor.
-Grazie.
Ma secondo te come fa a respirare?
-Ma
avrà bisogno di respirare?
-Certo
che è un tipo proprio strano.
-Che
viaggia su un affare proprio strano.
L’affare
proprio strano è una motocicletta scintillante. Il tipo proprio strano, che sta
pilotando il mezzo, è un essere che ha per testa un teschio fiammeggiante.
Quando incrocia l’astronave saluta con un gesto i suoi due occupanti. Agor ed
Egos ricambiano.
-Eh
sì, è un tipo davvero strano.- confermano all’unisono.
Loro
non possono saperlo, ma egli è il Ghost Rider Cosmico. Uno Spirito della
Vendetta e allo stesso tempo un araldo di Galactus, proveniente però da un’altra
realtà. Giunto nella nostra, chissà come, con un compito ben preciso da
svolgere. Se solo riuscisse a ricordare in cosa consiste.
L’astronave
Rakk’n’Ruin II atterra sull’immensa struttura fluttuante nello spazio. I
quattro occupanti scendono e si avviano verso la principale costruzione di quel
luogo, il Casinò Cosmico. Due di loro, un uomo e una donna, hanno un
appuntamento con la proprietaria, la Profittatrice, una degli Antichi
dell’Universo. Gli altri due, un procione e un albero, li attenderanno girovagando
un po’ per il casinò.
-Io
sono Groot.
-Ti
preoccupi inutilmente. Cosa vuoi che succeda?- lo riprende Rocket Raccoon
-Vedrai che sarà una permanenza tranquilla.
Star-Lord,
Rocket Raccoon, Phyla-Vell e Groot sono, anzi, si fanno chiamare
N. 5 – Caos al
Casinò Cosmico
Nel
passato.
Il
giovanissimo Peter Quill sta sognando, ma non è sicuro che sia un sogno. Infatti
forse non lo è. Un uomo dalla lunga barba e dai lunghi capelli bianchi, seduto
su quello che sembra essere un trono, gli appare e gli parla:
-Finalmente
ci incontriamo, Peter.
-Mi
conosci?
-Certamente.
Sei colui che è destinato a divenire lo Star-Lord. Poiché io, il Maestro del
Sole, ho deciso che sarai tu ad esserlo.
-Star-Lord.
Mi piace questo nome. Ho deciso, da oggi mi farò chiamare così.
-Non
hai capito. Non ti chiamerai
Star-Lord, ma sarai lo Star-Lord.
-Star-Lord.
Che figata di nome.- continua a dire Peter, ignorandolo.
-Va
bene, sorvoliamo su questo punto. Adesso vorrai giustamente sapere in cosa
consiste…
-Scusami,
ma le spiegazioni mi annoiano. Vado a giocare con i miei amici.
-Sarai
il padrone delle stelle, e quindi di tutto…- prova a continuare a parlare il
Maestro del Sole, nella speranza di catturare l’attenzione di Peter.
Invano.
-Non
ha voluto ascoltare nemmeno una parola. Mi sta venendo quasi voglia di
scegliere qualcun altro al suo posto.
Nella
sala dove vengono condotti Peter e Phyla vi sono vari schermi che mostrano cosa
sta accadendo in varie zone del casinò. Ad accoglierli vi è un alieno dalla
pelle rosa e privo di capelli, naso e orecchie. Si tratta di Werman, colui che
gestisce l’enorme struttura per conto della Profittatrice. Seguono le
presentazioni che vengono bruscamente interrotte dall’arrivo di una donna dalla
pelle grigia e dai capelli neri con striature bianche. Attorno a lei due
Sauridi armati, evidentemente le sue guardie del corpo.
-Or
dunque eccomi a voi. Sono la Profittatrice, principale trafficante d’armi di
questa galassia nonché donna più ricca del cosmo e antica dell’universo.- si
presenta quasi strillando.
Silenzio
da parte degli altri, rimasti sorpresi da tale entrata.
-Non
è che mi aspettassi applausi, però un po’ più di entusiasmo da parte vostra sì.
Werman, sono loro quelli inviati dalla nuova imperatrice di Spartax?
-Certamente
signora. Stavamo giusto…
-Benissimo.
Scusatemi ma sono un po’ di corsa, ho diverse cose da controllare in questo
posto. Mostratemi le armi che devo visionare. Sapete, l’imperatrice Victoria
non poteva mandarvi da persona migliore, nessuno è più esperto di armi di me.
D’altronde sono secoli che…
Peter
Quill e Phyla-Vell mostrano rispettivamente le loro Pistola Elementale e Spada
Stellare e gliele porgono mentre la donna sta ancora parlando.
-Vedo
che siete di poche parole e che avete anche una certa fretta.
“Ma
non era lei che ci ha chiesto di fare alla svelta?” non possono che pensare i
due Guardiani.
-No,
non sono arrabbiato.- risponde Rocket Raccoon a Groot, mentre stanno
girovagando tra le attrazioni del casinò.
-Io
sono Groot?
-Se
ti dico di no è no, no? ç#*§!! E poi Peter me l’ha fatta esaminare la sua
pistola. E’ solo che l’essere l’esperto di armi del gruppo non mi rende di suo
il più esperto di tutti, figuriamoci di una degli Antichi dell’Universo che
traffica in armi da secoli. Capisco perché sua sorella l’abbia mandato da lei
per vedere se la Pistola Elementale nasconde qualche segreto.
-Io
sono Groot.
-L’hai
notato. Sono molto maturato e riesco a controllarmi molto meglio. Sono finiti i
tempi in cui Rocket Raccoon perdeva la pazienza con un nonnulla.
Davanti
ai due compare un coniglio antropomorfo con coda, pelo e orecchie a punta.
-Guarda
chi si rivede! Il mio amico procione!- saluta entusiasta.
-Maledetto!
Fai finta di nulla, ma io ho saputo!- risponde Rocket Raccoon, saltandogli
addosso subito dopo e dando inizio a una mini rissa.
Nel
passato.
Il
giovane Peter Quill è nel giardino di casa sua e sta giocando insieme a suo
padre. J’son di Spartax infine è rimasto in contatto con Meredith e va a
trovare suo figlio più o meno una volta all’anno. Anzi, facciamo una volta ogni
due anni, che è più preciso.
-I
miei impegni su Spartax non mi permettono di venire più spesso, Peter. Ne
avevamo già parlato. E poi meno si sa che ho un figlio sulla Terra e meglio è.
Potrei mettere in pericolo te e tua madre.
-Se
mi dici che non ci sono altri motivi dietro, allora mi va bene.
-Ehm…
Certo che no.
-Hai
mai sentito parlare del Maestro del Sole?- chiede il ragazzo all’improvviso.
J’son
di Spartax si blocca di colpo.
-Scusa,
chi?
-Il
Maestro del Sole.
-Chi
te ne ha parlato?
-L’ho
visto. Due volte. M’è apparso in sogno. Anche se non sono sicuro che stessi
sognando.
-E
ti ha forse detto qualcosa, durante questo sogno?
-Ha
detto che grazie a lui io sarò lo Star-Lord.
J’son
rimane in silenzio per qualche secondo, poi esplode in una risata.
-Peter,
la prossima volta che tornerò, ti porterò finalmente a far visita a Spartax.
Credo sia giunto il momento giusto.
-Ma
è grandioso! E quando sarà? Tra un anno?
-Facciamo
due.
La
Profittatrice impugna la Spada Stellare e compie qualche mossa, agitandola qua
e là. Nota un pulsante sull’elsa e lo preme. Un raggio parte dalla punta della
spada e va a danneggiare un macchinario. Werman ha un brivido di freddo e
vorrebbe dire qualcosa, poi tace poiché intimorito dallo sguardo della
Profittatrice.
-Sapevate
già che può lanciare raggi, vero?- chiede la donna ai visitatori.
-Sì.-
risponde Phyla-Vell.
-Non
c’è altro. Riprenditela. E’ una bellissima arma ma non ha alcunché di strano o
speciale.
Poi
la Profittatrice impugna la Pistola Elementale.
-Questa,
al contrario, nasconde sicuramente qualcosa.- dice con gli occhi che le
brillano.
Preme
il grilletto e una lastra di ghiaccio ricopre il macchinario di prima.
Nuovamente preme il grilletto e stavolta una fiammata scioglie la lastra di
ghiaccio. Il macchinario è oramai inutilizzabile.
-Werman!
-Mi
dica, signora.
-Fai
sostituire quel macchinario che si è misteriosamente danneggiato e detrai le
spese dallo stipendio di questo mese dei dipendenti del casinò.
-Ma
signora, già ha abbassato gli stipendi poco tempo fa!
-Abbiamo
così tanti dipendenti che nemmeno si accorgeranno dei soldi mancanti. E
comunque se qualcuno preferisce andarsene è libero di farlo in qualsiasi
momento e senza preavviso. Devo dire che questa pistola è interessante.
La
Profittatrice apre una valigetta, toglie degli oggetti dal suo interno e con
essi monta una sorta di piccolo telescopio. Inserisce la pistola sotto la lente
e comincia a maneggiarla.
-Molto interessante.- dice dopo un paio
di minuti.
-Estremamente interessante.- ribadisce
dopo un altro po’.
Infine
porge la pistola a Peter, proferendo il responso:
-Dopo
un accurato e minuzioso esame io, la più grande conoscitrice di tutte le armi
costruite negli ultimi secoli, posso dire senza ombra di dubbio che non ho la
minima idea di quale sia il funzionamento di questa pistola, né se ha qualche
altra funzione nascosta.
-Vabbè,
poteva andare peggio. Abbiamo solamente fatto un viaggio a vuoto.- commenta
Peter.
-Anche
se…- rimugina la Profittatrice -Mi pare mi sia stato detto che ti fai chiamare
Star-Lord, vero?
-E’
vero.
-Non
deve essere casuale. E dimmi, ti piace la forma della pistola? Oppure secondo
te potrebbe averne una più maneggevole?
-Visto
che me lo ha chiesto, sarei più contento se fosse…
Peter
non finisce di parlare che la Pistola Elementale assume la forma che ha
pensato. Rimangono tutti sorpresi a parte la Profittatrice, che si limita a
dire:
-Oltremodo interessante.
-Ma
come può…- comincia a chiedere Peter.
-Ho
qualche sospetto. Ma, non avendo certezze, preferisco tacere. Probabilmente non
sono io, ma qualcun altro, la persona che ti deve svelare qualcosa. E forse tu
sai di chi sto parlando.
I
due Guardiani vengono quindi accompagnati fuori dalla sala, mentre la Profittatrice
li sta salutando allegramente:
-Portate
i miei saluti all’imperatrice Victoria e ditele che spero di fare presto altri
affari con lei!
Una
volta andati via Peter e Phyla, la Profittatrice si fa più seria e si rivolge a
Werman, anche se sembra più parlare a se stessa:
-Uhm…
Lo Star-Lord e la figlia di Mar-Vell insieme. Ho la sensazione che prima o poi
quei due mi creeranno dei problemi. Comunque, non potevo certo rischiare di
rovinare i rapporti con l’Impero di Spartax per una semplice sensazione.
-Cosa
ç#*§!! ti è venuto in mente di saltarmi addosso?- si lamenta il coniglio una
volta che lo hanno separato dal procione -L’ultima volta che ci siamo visti
eravamo amici! Oppure sei rimbambito e ti sei dimenticato tutta quella parte
della tua vita e sei rimasto a quando cercavi di farmi la pelle?
-Eri
tu che volevi farmi la pelle! E comunque non mi sono dimenticato che ci siamo
lasciati da amici!
-E
allora?
-Sono
stato su Halfworld e ho parlato con Lylla!
-Ah.
Ecco, ammetto che non mi sono comportato benissimo…
(Cosa
sarà mai successo? Non lo sapremo mai, probabilmente. Ma siamo liberi di
formulare le più svariate ipotesi, se proprio non abbiamo qualcosa di meglio da
fare.)
-Lasciamo
perdere, tanto oramai non è che cambi qualcosa. E poi non voglio agitarmi di
nuovo. Cosa ci fai qui, Blackjack O’Hare?
-Non
sono affari tuoi.
Rocket
sta per risaltargli addosso.
-Ok,
ok, te lo dico. Il mio socio Principe sta per combattere nell’arena e stavo
andando a vederlo. Siamo qui per fare qualche soldo vincendo un combattimento
pulito. Niente di più, niente di meno.
-Socio?
-Mi
sono rimesso a fare il mercenario e ho formato la Soluzioni Black Bunny.
L’avresti mai detto?
-In
verità, sì.
-Visto
che ci siamo incontrati, vuoi venire a vedere lo scontro?
-Dici
che sarebbe una buona idea puntare soldi sulla vittoria del tuo amico?
-E’
una vincita sicura.
Una
volta giunti sugli spalti, Rocket e Blackjack possono vedere i duellanti. Il
Principe è grande la metà del suo avversario.
-Gulp!-
esclama il coniglio.
Il
procione si limita a guardare male l’amico.
Nel
passato.
“Che
buffa la vita.” sta pensando J’son mentre sta rientrando nella sua casa su
Spartax “Passi anni a sperare che tocchi a te diventare una leggenda e poi
d’improvviso scopri che quel ruolo sarà di tuo figlio.”
La
giovane Victoria gli corre incontro:
-Ecco,
pure stavolta non hai portato con te mio fratello! Quando potrò conoscerlo?
-La
prossima volta che tornerò sulla Terra. Giuro. Ah, comincia a prepararti per
succedere a me come imperatore.
-Ma
cosa dici, papà! E poi sarà Peter a farlo!
-No,
lui non potrà mai essere imperatore. Lui è destinato a essere lo Star-Lord.
-E
cosa vuol dire?
-Vuol
dire che quando avrai bisogno di aiuto potrai contare sicuramente su di lui.
-Certamente.
E’ mio fratello.
-Vero.
Ma non è solo perché è tuo fratello. Invero, l’intera galassia potrà fare
affidamento in lui.
La
persona sulla quale l’intera galassia può fare affidamento, attualmente è un
uomo che si sta mettendo un dito nel naso.
-E
dai! Fai schifo!- lo rimprovera Phyla, che si trova accanto a lui.
-Scusami,
mi ero distratto.
-Non
è un motivo valido per giustificare quello che stavi facendo!
I
due si sono uniti a Rocket, Groot e Blackjack per assistere allo scontro che
sta per cominciare nell’arena.
-Alla
mia sinistra abbiamo il Principe del Potere!- proclama il presentatore,
indicando un uomo muscoloso, dai capelli biondi e le orecchie a punta -E’ super
forte, super agile e può trattenere il fiato per dieci minuti! Inoltre usa come
arma il suo enorme e formidabile Martello d’Oro!
Qualcuno
applaude. Probabilmente solo un coniglio più un altro paio di individui.
-
Invece alla mia destra abbiamo…- riprende a parlare il presentatore -Come? Non
c’è un nome né una descrizione. E adesso che ci faccio caso non ha nemmeno un’arma
con sé.
-Non
ne ho bisogno.- dichiara l’enorme essere completamente grigio e con il corpo
fatto a scaglie -Preparati a soccombere, biondino.
-Quanta
arroganza! Lo sai che uno più grosso è e più rumore fa quando mangia? No,
aspetta, non diceva proprio così.
Il
colosso grigio si muove con inaspettata agilità e tenta di colpire il rivale,
che però riesce a schivare. A questo punto è un gioco da ragazzi per il
Principe colpire l’altro con il suo Martello d’Oro. Il lungo manico si piega, a
dimostrazione della grande forza che è stata impiegata nello sfoggiare il
colpo, ma il nemico non sembra accusare e il suo corpo non si sposta di un
centimetro.
-Uh
oh. Speravo meglio.- commenta il Principe visibilmente deluso.
L’essere
grigio allarga il braccio destro e il biondino fa un volo di qualche metro,
perdendo la presa sul Martello d’Oro.
-Se
ti arrendi subito eviterò di massacrarti.
-Quanta
generosità!- risponde il Principe rialzandosi e rimettendosi in posizione di
combattimento.
-Va
bene, allora continuiamo. Ma poi non venire a dirmi che non ti avevo avvisato.
-Mi
spiace.
-Eh?
Cosa vuoi dire? Ti spiace cosa?
-Mi
vedo costretto a non trattenermi.
Poco
dopo Rocket e Blackjack escono dal casinò maneggiando un bel gruzzoletto di
soldi.
-Che
ti avevo detto?- ghigna il coniglio rivolto al procione.
-Quando
hai visto l’avversario del tuo amico non mi sembravi poi così sicuro.
-Mi
spiace di avere dubitato per un attimo della tua forza, socio.
Il
Principe si trova tra Peter e Phyla e si sta pavoneggiando mostrando i muscoli
delle braccia.
-Spero
di non avergli fatto troppo male. Stavo combattendo solo per il vile denaro,
non nutrivo alcuna antipatia nei suoi confronti.
-Però
gli hai rifilato un bel pugno anche dopo che ti ha implorato di fermarti e che
ha dichiarato la sua resa.- nota Peter.
-Purtroppo,
talvolta, il mio udito fa un po’ cilecca.
-Sì,
come no.
-Bene,
è venuto il momento di salutarci nuovamente.- dice Rocket rivolgendosi a
Blackjack.
-Sai,
per il prossimo incarico che ho accettato mi farebbe comodo l’aiuto di qualcun
altro e ho pensato che tu e i tuoi amici potreste fare al caso mio. Non è niente
di losco, garantisco, nell’eventualità che qualcuno del tuo gruppo si faccia
certi problemi.
-Quel
che dice è vero.- conferma il Principe -E poi io per primo non accetterei mai di
danneggiare qualche innocente. Siamo brave persone, ecco.
-Non
credo di essere interessato.- risponde il procione.
-Potrei
darvi un terzo della ricompensa.- propone il coniglio -Sarebbero tanti soldi.
-La
metà.
-Adesso
chiedi troppo.
-Allora
arrivederci.
-Vada
per la metà.
Rocket
si volta verso Star-Lord.
-Ok,
sentiamo in cosa consiste quest’incarico.- approva quest’ultimo.
Palazzo
Imperiale di Spartax. L’imperatrice Victoria osserva la città sottostante da
una grande vetrata.
-Allora?
Come ti trovi nel nuovo ruolo?- chiede un uomo anziano vestito da maggiordomo.
-Come
ti sei conciato, Claus?
-Sono
pur sempre una spia, meno faccio vedere la mia vera faccia in giro e meglio è.
-Va
bene. Vorrà dire che fino a quando non rivedrò la tua vera faccia eviteremo di
baciarci.
-Come
sei crudele.
-Allora?
Notizie di mio padre?
-Nessuna.
-Hai
perlomeno un’idea di dove possa essere andato a finire?
-Ne
ho tre.
-Le
percorreremo tutte, se necessario. Deve ancora finire di spiegarmi qualcosa
d’importante.
-A
parere mio, se non vuole essere trovato, non riusciremo mai a trovarlo.
-Sopravvaluti
uno come J’son di Spartax. Anche se, effettivamente, da uno come lui mi aspetto
di tutto.
Mentre
continua a viaggiare nello spazio a bordo della sua motocicletta, il Ghost
Rider Cosmico ripensa al passato. Egli era il Punitore della sua Terra,
un’ennesima versione di Frank Castle che diventa un vigilante per vendicare
l’omicidio della propria famiglia. Rimasto ucciso durante un attacco di Thanos,
tornò in vita come Spirito della Vendetta solo per scoprire che il pianeta che
voleva salvare era oramai praticamente morto (per “merito” dello stesso
Thanos). Passò anni da solo, e la sua sanità mentale probabilmente ne ebbe a
risentire, fino a quando arrivò un Galactus ferito al quale propose di
trasformarlo nel suo araldo. Solo in questo modo avrebbe potuto viaggiare per
la galassia e avrebbe così potuto
incontrare nuovamente Thanos. Sì, forse con l’aiuto di Galactus sarebbe
riuscito a vendicarsi. E poi… Poi cosa accadde? Qui i ricordi si fanno confusi
fino a scomparire del tutto. Il Ghost Rider Cosmico si sforza di ricordare. E’
così concentrato che non si accorge della presenza di un satellite naturale,
sulla cui superficie si va a schiantare. Con la sua motocicletta fumante a
qualche metro di distanza, disteso sopra del terreno violaceo, osserva le
stelle in lontananza. Improvvisamente, forse grazie alla botta ricevuta,
qualcosa ricorda. Non sa come ha fatto ad arrivare in quella realtà parallela
ma finalmente sa per quale motivo vi è arrivato.
-Devo
trovare lo Star-Lord!- pronuncia soddisfatto.
Note galattiche.
Come
visto nel racconto, in realtà poi nel casinò non è che vi accada il caos, ma ho
messo comunque quella parola nel titolo perché suonava bene insieme a cas(inò)
e a cos(mico). Spiegato il perché del titolo ingannevole, arriviamo ai
personaggi. Ne faccio debuttare ancora diversi, tutti di recente creazione
nell’universo MUSA (mi riferisco alla Profittatrice, al Principe del Potere, al
Ghost Rider Cosmico…), mentre il coniglio Blackjack O’Hare invece era già
apparso qui su MIT nella “solita” miniserie dedicata a Rocket Raccoon.